Restituiamo al territorio ciò che già gli appartiene, in modo sicuro e sostenibile
Il servizio di depurazione tratta le acque reflue raccolte dalla rete fognaria, rimettendole in ambiente attraverso impianti tecnologicamente avanzati, nel pieno rispetto delle normative ambientali e a tutela della salute pubblica
La depurazione
Rimettiamo in natura circa 100 milioni di metri cubi d’acqua all’anno
L’acqua, una volta utilizzata nelle attività domestiche e industriali inizia il suo “viaggio” attraverso la rete fognaria fino a raggiungere gli impianti di depurazione, ovvero un insieme di strutture nelle quali si realizza il vero e proprio processo di “pulizia delle acque di scarico”, chiamato depurazione.
Le acque di scarico, dette anche acque reflue, sono quindi le acque utilizzate nelle attività umane, domestiche, industriali o agricole e per questo motivo contengono sostanze organiche e inorganiche che, se non venissero “pulite” con la procedura di depurazione, recherebbero danno al territorio, all’ambiente e alla nostra salute.
Le acque reflue, infatti, dopo il loro utilizzo, non possono essere immesse direttamente nel terreno, nei fiumi, nei laghi e nei mari, ma devono essere prima sottoposte a interventi di depurazione costantemente monitorati con attività di controllo, analisi e manutenzione.
Affiniamo ininterrottamente questi processi di trattamento delle acque di scarico al fine di avere un impatto positivo sull’ambiente, ma anche sulla sfera economica e sociale del nostro territorio.
Questa incessante pratica, viene effettuata dalla nostra società, secondo quanto stabilito dalle normative italiane e comunitarie, che prevedono le azioni necessarie a raggiungere o mantenere il buono stato di qualità delle acque superficiali o profonde, tutelandole dall’inquinamento.
Questo complesso processo che si svolge all’interno dei depuratori, comprende varie fasi all’interno di grandi “vasche” nelle quali avviene la rimozione degli inquinanti, ovvero di quelle impurità che, come abbiamo detto, se rilasciate in ambiente, potrebbero interferire con il normale funzionamento degli ecosistemi, modificandone gli equilibri.
Qualsiasi tipo di utilizzo delle acque infatti lascia delle “tracce” più o meno accentuate che ne impediscono la diretta restituzione all’ambiente, determinando pertanto la necessità di rimuoverle dalle acque di scarico.
Gli impianti di depurazione hanno quindi un unico obiettivo: restituire a nuova vita l’acqua di scarico, rendendola perfettamente pulita e depurata per essere nuovamente immessa nell’ambiente (lago, fiume, mare…) concludendo così il ciclo del sistema idrico integrato.
E’, inoltre, importante ricordare che i depuratori sono fatti esclusivamente per trattare le acque di fognatura, non tutti i rifiuti. Impariamo quindi a usare correttamente posacenere e cestini, a conferire gli oli esausti, anche quelli che usiamo per cucinare, ai consorzi di smaltimento, perché la tutela dell’ambiente e dei corsi d’acqua parte soprattutto dai comportamenti di ciascuno di noi!
Come funziona
Dalla fognatura alla natura
La depurazione delle acque avviene sfruttando processi fisici, chimici, meccanici e biologici. Quest’ultimi rappresentano il cuore di un impianto di depurazione in quanto i batteri, dei veri e propri “microrganismi pulitori”, si nutrono degli inquinanti e quindi li rimuovono dall’acqua.
L’aggregazione dei batteri in fiocchi determina la formazione dei fanghi attivi o fanghi biologici, fondamentali per il processo di pulizia delle acque. I fanghi, una volta che hanno svolto il loro importantissimo compito, devono essere separati dalle acque prima di poterle restituire all’ambiente.
I processi chimici, fisici e meccanici di depurazione sfruttano invece le migliori tecnologie disponibili per eliminare la parte di inquinanti non rimovibili tramite il processo biologico.
Una volta verificato che le sostanze dannose per l’ambiente sono state eliminate, l’acqua è pronta per la restituzione in ambiente ossia per essere immessa in un fiume o in un lago, come avviene in provincia di Varese, oppure nel mare, come accade in altre zona d’Italia, concludendo così il ciclo del sistema idrico integrato.

Dove finiscono i microrganismi pulitori?
I fanghi di depurazione una volta separati dall’acqua vengono stabilizzati per ridurre al minimo la loro attività biologica e disidratati fino a formare una specie di terriccio che, a seconda delle caratteristiche, può essere trasformato in un compost per l’utilizzo in agricoltura come fertilizzante o, in alcuni casi, smaltito in inceneritori e in discariche.
Non è ancora finita...
I fanghi di depurazione vengono anche sfruttati in un ciclo virtuoso che permette di ricavare da essi biogas: uno dei nostri obiettivi è quello di incrementarne sempre più la produzione, installando anche gruppi di cogenerazione che possano rendere disponibile l’energia così ricavata.
La depurazione in numeri
I nostri numeri
150
Comuni serviti
15
Comuni fuori provincia
78
Impianti gestiti
1.240.542
Abitanti equivalenti
106.066.944
Mc reflui trattati al 31/12/2023
1
Comuni fuori ambito
Un viaggio di chilometri dalle sorgenti e dalle falde fino alle nostre case
La soluzione naturale alla depurazione delle acque
La fitodepurazione
La fitodepurazione: un processo di depurazione che coniuga perfettamente tecnologia ed ecologia
La dimensione degli impianti di depurazione da noi gestiti è variabile: alcuni servono grandi aree urbanizzate e industriali, mentre altri sono a servizio di piccole realtà urbane e turistiche.
Proprio negli insediamenti isolati e nelle aree montane o prossime ai laghi, stiamo cercando di minimizzare gli scarichi su suolo mediante la realizzazione di impianti di fitodepurazione che, data la natura di questi luoghi, consentono di ridurre l’impatto paesaggistico ed ecologico dell’impianto di depurazione tradizionale, andando invece a valorizzare aree inutilizzate o dismesse.
La fitodepurazione è la risposta naturale agli impianti di depurazione delle acque di scarico.
La Fitodepurazione è infatti un sistema di trattamento delle acque reflue, progettato e costruito per riprodurre artificialmente i naturali processi autodepurativi presenti negli ambienti umidi, sfruttando le caratteristiche di alcune specie vegetali.
Questa tecnologia prevede che le acque reflue vengano depurate mediante l’uso di un bacino impermeabilizzato in cui il substrato ghiaioso e quello vegetale combinano la loro azione: l’acqua non depurata scorre nel letto di ghiaia dove le piante acquatiche raccolgono ossigeno e nelle loro radici sviluppano i microrganismi necessari all’abbattimento degli inquinanti attraverso reazioni biochimiche.
Il processo di fitodepurazione coniuga perfettamente tecnologia ed ecologia, in quanto è un processo che non necessita di impianti elettromeccanici, di energia elettrica e non produce fanghi da smaltire.
La fitodepurazione, inoltre, può essere utilizzata come sistema di affinamento dopo impianti tradizionali di depurazione o scolmatori di piena, innalzandone l’efficacia prima della restituzione delle acque ai corpi idrici, migliorando così la fruibilità degli specchi d’acqua.
I vantaggi dell’utilizzo della fitodepurazione sono inoltre evidenti per le numerose località a vocazione turistica presenti sul nostro territorio. Questi impianti, infatti, non solo si integrano bene nel paesaggio, ma sono anche in grado di reggere portate variabili nei periodi di maggiore afflusso.
I trattamenti
Fitodepurazione: depurare le acque in modo naturale
La Fitodepurazione oltre a riprodurre artificialmente i naturali processi autodepurativi presenti negli ambienti umidi, può riguardare anche i seguenti trattamenti:
La fitodepurazione di affinamento
Viene inserita a valle di un impianto di depurazione tradizionale quindi riceve acque già depurate ed ha l’obiettivo di migliorarne ulteriormente la loro qualità. Questo tipo di trattamento in genere viene utilizzato per scarichi recapitanti su bacini sensibili come ad esempio i laghi oppure per scarichi su suolo.
Fitodepurazione post-scolmatore
Ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle acque di pioggia scolmate. Tali acque potrebbero essere scaricate direttamente nel corpo recettore da normativa, ma laddove ci siano spazi disponibili la fitodepurazione permette di migliorarne la qualità minimizzando l’impatto sul corpo recettore.
Gestione
Attualmente gestiamo i seguenti bacini di fitodepurazione
Attualmente gestiamo diversi bacini di fitodepurazione, questi impianti sono una parte fondamentale nella nostra strategia per ridurre l'impatto ambientale e proteggere risorse naturali delicate, come laghi e suolo.
12 Impianti
Fitodepurazione
3 Impianti
Fitodepurazione affinamento
1 Impianti
Fitodepurazione a valle scolmatore
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L'acqua sotto controllo
Attraverso tecnologie di ultima generazione, monitoriamo in tempo reale impianti e reti idriche, garantendo efficienza operativa, tempestività negli interventi e continuità del servizio su tutto il territorio
Il telecontrollo
Abbiamo adottato un sistema di teleallarme per aumentare l’efficienza e la sicurezza degli impianti
Il telecontrollo o teleallarme è un sistema di automazione che consente di pilotare, sorvegliare e supervisionare a distanza le infrastrutture che compongono l’acquedotto, la fognatura e la depurazione, monitorandone 24 ore su 24 il corretto funzionamento.
Molte delle manovre e dei controlli che nel passato venivano eseguiti manualmente in loco dal personale di servizio, oggi possono essere effettuati da remoto. In presenza di un territorio morfologicamente variegato come quello della provincia di Varese, dove le infrastrutture sono spesso disseminate su grandi distanze ed in località talvolta non facilmente raggiungibili, la possibilità di monitorare il buon funzionamento degli impianti anche da lontano rappresenta un notevole vantaggio.
Il telecontrollo permette di ottimizzare il rendimento delle installazioni, aumenta la loro efficienza e sicurezza, migliora la qualità del servizio offerto agli utenti e contemporaneamente riduce i costi di gestione.
L’automazione della gestione consente la sorveglianza in tempo reale della rete mediante un’attività di ricezione on line degli allarmi: l’immediata disponibilità di informazioni sul verificarsi di eventuali problematiche funzionali, consente di organizzare interventi di risoluzione mirati e tempestivi, diminuendo notevolmente l’eventualità che il guasto provochi disagi sensibili.
Come funziona
Come avviene la comunicazione tra le componenti del telecontrollo?
Le componenti del telecontrollo comunicano generalmente tramite rete mobile mentre in alcune aree della provincia di Varese si sopperisce alla mancanza di connettività con l’uso di radiomodem, mantenendo il medesimo standard di qualità delle informazioni.
Le periferiche sono completamente configurate con un software che tramite pagine web dedicate e pubblicate in web server dal device, permette di monitorare e modificare numerosi parametri.
L’utilizzo di strumentazione sempre più “intelligente” permette quindi di ottenere un gran numero di informazioni utili alla conduzione e all’analisi dei processi.
Obiettivi e investimenti
Obiettivi e investimenti in tecnologia e formazione
Abbiamo intrapreso e sostenuto questo processo di implementazione dei sistemi di telecontrollo con consistenti investimenti sia nella tecnologia che nella preparazione del personale tecnico specializzato con l’obiettivo di estendere il teleallarme alla maggior parte possibile di territorio servito, introducendo nuove stazioni e modernizzando progressivamente anche gli impianti ricevuti in eredità dai precedenti gestori (i comuni, le sei Società Ecologiche e Prealpi Servizi).
Quando completeremo questo percorso avremo il controllo capillare delle componenti dei processi che ci permetterà continue e nuove valutazioni, fornendo strumenti indispensabili all’ingegnerizzazione della conduzione del servizio.
Il viaggio dell'acqua: dal sorgente alla rete acquedottistica, garantendo qualità e sostenibilità
Protezione ambientale nelle reti fognarie
Cosa sono
Lo scolmatore è un elemento chiave delle reti fognarie per l'ambiente
Uno degli elementi più sensibili e importanti delle reti fognarie per la tutela dell’ambiente è lo scolmatore (o sfioratore).
Gli scolmatori e gli sfioratori sono delle infrastrutture che definiamo delle “porte” tra la fognatura e l’ambiente, ossia sono dei varchi che possono mettere in comunicazione il mondo delle acque reflue e quello delle acque presenti nell’ambiente circostante, come laghi, fiumi, torrenti, i cosiddetti corpi idrici superficiali.
Essendo le acque reflue, per natura, sporche, è bene che queste porte non vengano mai varcate se non in occasione di eventi meteorologici importanti come in caso di presenza di piogge molto intense. In occasione di questi eventi può succedere che l’acqua reflua diluita dalle notevoli quantità di acque piovane che si riversano nei condotti fognari tramite le caditoie stradali, venga immessa in ambiente esterno senza subire alcun processo depurativo.
Le reti fognarie vengono progettate e dimensionate in modo da riuscire a convogliare presso l’impianto di trattamento una certa quantità sia di acque reflue che di quelle piovane provenienti dalle caditoie stradali. Ogni evento di pioggia che produce più acqua di quello preventivato e considerato nel progetto, innesca tuttavia irrimediabilmente l’attivazione dello scolmatore, per cui una parte dell’acqua prodotta dalla pioggia, mista alle acque reflue, passerà attraverso il varco per finire in un corpo idrico superficiale.
Tali acque, grazie alla grandissima percentuale di acque piovane, saranno estremamente diluite e, a meno di presenza di sostanze non compatibili con le reti fognarie, non genereranno danni all’ecosistema.
Il funzionamento
Il funzionamento ottimale degli scolmatori
Il funzionamento ottimale degli scolmatori rappresenta per noi un obiettivo di primaria importanza che monitoriamo costantemente al fine di tutelare l’ambiente, rispettare e valorizzare tutte le risorse idriche, soprattutto i fiumi e i laghi che costituiscono la ricchezza e la bellezza del nostro territorio.
Tecnologia smart per il monitoraggio delle perdite d’acqua
Tecnologia
Tecnologia Satellitare per la Salvaguardia Idrica
Oltre il 40% dell’acqua immessa nella rete idrica viene dispersa. Una delle sfide per un’azienda che gestisce queste infrastrutture è quella di individuare le perdite e intervenire per risolverle.
Abbiamo pertanto avviato un progetto pilota per la ricerca di perdite a tutela della risorsa acqua e dello sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Per questo progetto abbiamo utilizzato una tecnologia che è a dir poco innovativa: i “buchi” nelle tubazioni, infatti, sono trovati da un satellite che viaggia a 637 chilometri dalla Terra!
Le fasi di geolocalizzazione e individuazione delle perdite
Il satellite viene utilizzato in due fasi.
Geolocalizzazione delle zone critiche
La prima è quella di geolocalizzare le zone d’interesse, individuando la presenza di acqua potabile nel sottosuolo attraverso l’analisi della costante dielettrica e della conducibilità elettrica, così da poterla distinguere da acque naturali di cui il nostro territorio risulta essere molto ricco.
Individuazione delle perdite
La seconda consiste nell’individuazione vera e propria delle perdite sul territorio comunale.
Con il progetto pilota abbiamo indagato in 15 comuni della provincia, testando territori morfologicamente molto differenti per valutare l’efficienza del sistema. Abbiamo analizzato oltre 500 chilometri di rete individuando più di cinquanta perdite che sono state riparate. Coi sistemi tradizionali avremmo impiegato diversi mesi per fare lo stesso lavoro.
Le Perdite Idriche
Perdite Idriche: Un Problema da Risolvere
Si tratta di un lavoro complesso, ma dagli indubbi vantaggi. Bisogna tener presente, infatti, che le perdite di rete degli acquedotti sono più del 40% mediamente in Italia, poco meno del 30% in Lombardia (ma alcune stime autorevoli sono addirittura più pessimistiche). È vero che si considera perdita di rete tutta l’acqua che non viene fatturata dai gestori e, a volte, la causa non è la vera e propria dispersione dalle tubazioni. Quest’ultima, tuttavia, resta un problema enorme, a causa di reti che sono ormai in funzione da decenni e soggette, come tutti i manufatti, all’usura.
Anche se l’obiettivo è la ricerca di perdite sulla rete pubblica, può succedere – ed è già successo – di individuare perdite delle reti private, magari in un giardino. In questo caso si dà immediata comunicazione all’utente interessato di modo che possa provvedere alla riparazione.
Altrettanto immediato è l’intervento della nostra società quando le perdite emergono dalla rete pubblica, così che in breve tempo può essere ripristinata la normalità.
Il nostro prossimo obiettivo
Questo progetto dimostra da un lato che la nostra azienda è sempre più proiettata all’uso delle tecnologie più avanzate per poter svolgere al meglio il proprio lavoro e dall’altro che le dimensioni provinciali della nostra società permettono investimenti che a lungo termine si traducono in un risparmio di risorse pubbliche. Il nostro obiettivo, al termine del progetto pilota, è quello di poterlo gradualmente estendere anche agli altri territori gestiti, a tutela della risorsa acqua e per uno sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Acqua dolce: risorsa vitale per la vita e l’economia
Risorse Idriche
Un bene vitale
L’acqua dolce è una risorsa fondamentale per la nostra vita: dall’alimentazione all’igiene, dall’industria all’agricoltura.
Circa il 97,5% delle risorse idriche mondiali è costituito da acqua marina, solo il 2,5% da acqua dolce di cui tre quarti è nei ghiacciai e un quarto nascosta sottoterra.
Nella nostra provincia dei sette laghi, dominata da incantevoli scenari acquatici, il prelievo dell’acqua dolce viene effettuato da sorgenti, falde acquifere e acque superficiali.
La diversificazione delle fonti rappresenta un’importante opportunità per la nostra società per garantire a tutti acqua di qualità, in quantità e continuità. Il nostro unico interesse è la conservazione delle nostre risorse idriche, obiettivo che fa parte dei principali impegni che ci siamo assunti con i cittadini e con l’ambiente.
Le Sorgenti
Le sorgenti
La sorgente è acqua sotterranea che emerge alla superficie dal suolo, per cause naturali connesse con l’assetto idrogeologico e strutturale del territorio locale.
Le sorgenti rappresentano il luogo di congiunzione e di sovrapposizione di due ambienti acquatici diversi, quello sotterraneo e quello delle acque correnti superficiali, a differenza dei pozzi che costituiscono, per contro, punti dove l’acqua viene fatta emergere artificialmente delle falde.
La sorgente rappresenta una fonte di approvvigionamento idrico che si armonizza con l’ambiente circostante e consente impatti paesaggistici contenuti.
Le sorgenti sono tipicamente presenti in area alpina e prealpina. La Provincia di Varese, definita come “provincia dei laghi” o “provincia dell’acqua”, oltre ai sette bacini lacustri che la contraddistinguono, è anche fiorente di emergenze sorgive nel suo settore montano prealpino.
Attualmente gestiamo oltre 350 sorgenti, una fonte pregiata di approvvigionamento idrico, che è diventata sempre più preponderante ed importante tra gli impianti di captazione idrica potabile della Provincia di Varese.
Le fonti sorgive: eccellenza Idraulica ed ecologica del territorio montano varesino
Le fonti sorgive, in virtù della loro numerosa presenza sul territorio, naturalità ed armonizzazione con il territorio, sono l’eccellenza idraulica della parte settentrionale della provincia varesina.
La sorgente è una fonte di eccellenza idraulica. Il nostro obbiettivo è pertanto quello di valorizzarla sia sotto l’aspetto dei manufatti e opere di presa che garantiscono l’armonizzazione con il paesaggio e l’ambiente, sia come risorsa idrica da preservare, in quanto la qualità dell’acqua della sorgente rispecchia le condizioni ecologiche del suo bacino imbrifero o di alimentazione ed è quindi un indicatore dello stato di pregio di ampie aree del territorio e garanzia dei più alti standard di servizio dell’intero sistema idrico integrato.
La sorgente inoltre è una fonte di approvvigionamento idrico ecologico in quanto per il suo recupero non è necessario l’utilizzo di pompe elettriche.
Falde Acquifere
Prelievo dalle Falde
L’acqua viene prelevata anche dalle falde acquifere per mezzo di pozzi che la “catturano” nel sottosuolo grazie a delle pompe alimentate da energia elettrica che la spingono verso l’alto.
Per trovare acqua più pulita a volte i pozzi devono scendere anche fino 180 metri sotto il livello del suolo. Questo spesso permette di raggiungere acquiferi protetti e di captare acqua di ottima qualità senza che sia quindi necessario effettuare trattamenti dell’acqua per renderla potabile prima della distribuzione nelle case per i diversi usi quotidiani.
Pozzi prima falda
Acque superficiali di prima falda per irrigazione e uso industriale
I pozzi di prima falda sono invece i pozzi che captano l’acqua dalla falda più superficiale del terreno e quindi spesso più vulnerabile e soggetta all’inquinamento.
Per tali motivi, è bene che questi pozzi siano destinati ad utilizzi “secondari”, ma comunque molto impattanti in termini di consumo idrico, come ad esempio gli utilizzi di irrigazione ed industriali, per i quali sono richiesti grandi quantitativi di acqua ma non necessariamente pura come quella potabile distribuita nelle nostre case.
Captazione da lago
Le prese a lago: fonti naturale e continuativa di acqua
Una peculiarità tra le fonti di captazione d’acqua presenti nel territorio della provincia di Varese sono le prese a lago dal Lago Maggiore e dal Lago Ceresio.
Il lago rappresenta una fonte d’acqua pressoché inesauribile, un serbatoio d’accumulo naturale che garantisce, dopo il trattamento di potabilizzazione, la continuità dell’approvvigionamento idrico durante le diverse stagioni dell’anno.
Pozzi a uso industriale
Pozzi ad uso esclusivamente industriale
Nella provincia di Varese, sono presenti diversi pozzi che servono solo ed esclusivamente alcune zone industriali. L’acqua di tali pozzi non si presenta idonea al consumo umano ma i quantitativi prelevati in questi siti garantiscono l’approvvigionamento idrico necessario alle industrie, evitando così il consumo della preziosa risorsa idrica di migliore qualità per utilizzi che non siano quello potabile.
Proteggi l'ambiente con semplici accorgimenti quotidiani
Cosa butto?
Cosa butto? Consigli per evitare l'inquinamento delle fognature
Ciascuno di noi può attivamente collaborare affinché le reti fognarie funzionino in modo efficiente, seguendo alcuni comportamenti molto facili e tuttavia fondamentali.
La parola d’ordine è prevenire e seguire sempre due semplici regole!
Riduci la contaminazione dell'acqua:
La prima è di limitare il più possibile la contaminazione dell’acqua che si utilizza nelle nostre attività quotidiane; se gli scarichi che finiscono nelle fognature sono molto inquinati il processo di depurazione diventa più elaborato e aumenta il rischio di possibili danni per l’ambiente e la nostra salute.
Presta attenzione a ciò che scarichi:
La seconda è di prestare la massima attenzione a ciò che viene introdotto attraverso gli scarichi delle nostre case per evitare ostruzioni gravissime, con conseguente fuoriuscita di liquame in ambiente o, ancor peggio, in casa!
Cosa possiamo gettare nel water e nel lavandino e cosa va invece assolutamente evitato?
Ecco qualche consiglio antinquinamento!Per le pulizie delle case
Per le pulizie delle case è opportuno utilizzare il quantitativo minimo indispensabile di detersivi oppure usare prodotti naturali come, ad esempio, il succo di limone che è un ottimo sgrassante e l’aceto per disincrostare lavandini e water.
Un ultimo suggerimento: non disperdere mai rifiuti nell’ambiente! Prati, boschi, fiumi, mari vanno rispettati per non inquinare il suolo, la falda acquifera e i nostri corsi d’acqua e se hai tempo… partecipa alle giornate di volontariato a tutela dell’ambiente. Il futuro del pianeta è nelle nostre mani!
Queste indicazioni di base sono molto semplici ma, se applicate da tutti, riusciremo a salvaguardare la nostra salute, i laghi, fiumi, il mare, il territorio, ed a evitare non solo spiacevoli inconvenienti ma anche un notevole risparmio di denaro pubblico nella gestione delle reti fognarie e della depurazione.
Proteggiamo l'ambiente e la salute pubblica
Il servizio di fognatura assicura la raccolta e il convogliamento in sicurezza delle acque reflue, tutelando il territorio attraverso reti e impianti costantemente monitorati e manutenuti
La fognatura
Raccogliamo e trasportiamo le acque reflue fino agli impianti di depurazione
La fognatura ha un ruolo fondamentale per assicurare il corretto ciclo della filiera dell’acqua!
Il ruolo della fognatura è fondamentale per portare a compimento l’intero processo del sistema idrico integrato.
Dopo che abbiamo usato l’acqua per i nostri diversi usi quotidiani, l’acqua viene raccolta in tubazioni sotterranee preposte a far scorrere le acque reflue prodotte dall’uomo e dalle attività economiche e, in parte, le acque piovane verso gli impianti di depurazione, defluendo lontano dai centri abitati in totale sicurezza ed igiene.
Solo in questo modo, dopo essere state completamente depurate, le acque torneranno a nuova vita e potranno essere nuovamente immesse nell’ambiente senza provocare alcuna contaminazione, concludendo così il ciclo del sistema idrico integrato.
Come funziona
Trattiamo l'acqua prima di restituirla all'ambiente
Le reti di drenaggio urbano possono essere miste o separate. Le prime sono costituite da tubi unici, di norma piuttosto grandi, che ospitano le acque reflue e le acque piovane. Le reti separate, invece, prevedono la separazione di queste due tipologie di acque e sono quindi formate da due linee di tubazioni diverse, in modo da impedire qualsiasi interazione.
La destinazione verso cui il sistema di drenaggio urbano conduce le acque interamente bianche e non contaminate è un corpo idrico superficiale, ovvero un lago, un bacino, un torrente, un fiume.
Le acque reflue o miste vengono invece collettate e recapitate presso un depuratore, infrastruttura che, insieme ad una rete fognaria in perfetta efficienza, costituisce uno dei baluardi del ciclo idrico integrato a difesa della conservazione dell’ambiente.
La fognatura in numeri
I nostri numeri
135
Comuni serviti
865.750
Abitanti
3.776
Km di reti di cui: rete mista e nera 3652; rete acque depurate e sfiorate 124
358
Stazioni di sollevamento
Restituiamo all’ambiente circa 100 milioni di metri cubi d’acqua depurata ogni anno
Dalla sorgente fino a casa tua
Garantiamo ogni giorno la distribuzione di acqua potabile sicura e di qualità, attraverso una rete capillare costantemente monitorata, dal punto di captazione fino alle utenze finali
L'acquedotto
Come arriva l’acqua nella rete idrica cittadina?
Ogni volta che riempiamo un bicchiere con l’acqua che sgorga dal nostro rubinetto di casa, di fatto concludiamo un percorso, un viaggio di chilometri che vede l’acqua partire da una sorgente tra i monti o dalle falde acquifere presenti nel sottosuolo per arrivare, tramite la rete acquedottistica, fino alle nostre case.
Come funziona
Dalla fonte all’acquedotto
L’acqua di falda, prima di arrivare nelle nostre abitazioni, viene prelevata per mezzo di pozzi che la “catturano” (captazione) dal sottosuolo e la spingono verso l’alto grazie a delle pompe alimentate elettricamente, a differenza dell’acqua di sorgente, che viene solo prelavata perché è acqua sotterranea che emerge naturalmente alla superficie dal suolo.
Dopo la captazione, l’acqua viene filtrata e disinfettata da possibili sostanze nocive o impurità. In questo modo l’acqua diventa potabile, vale a dire priva di batteri che possono danneggiare la nostra salute.
L’acqua potabile è poi accumulata in grandi serbatoi pensili o interrati, vere e proprie riserve, che permettono lo stoccaggio e garantiscono la continua disponibilità di acqua potabile a tutti noi.
A questo punto l’acqua, sotto il costante monitoraggio di sistemi telematici in grado di segnalare istantaneamente eventuali problemi ed anomalie nel percorso, può scorrere liberamente attraverso le migliaia di chilometri di condotte che costituiscono la rete acquedottistica ed arrivare alle nostre case.
Per poter garantire il successo di questo “viaggio” occorre sia investire costantemente in termini di capitali e risorse umane sia avere una grande visione d’insieme dell’intero ciclo idrico e dare rilevanza ai dettagli di ogni singolo processo.
Tutto questo in un bicchiere d’acqua!
L'acquedotto in numeri
I nostri numeri
101
Comuni gestiti
648.673
Abitanti
4.342
Km di reti
301
Pozzi
369
Sorgenti
338
Serbatoi
92.591.943
Mc di acqua sollevata nel 2023
214.000
Utenze